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Vegetarismo
Autore Dr.Vladimir Antonov
Traduzione di Tatiana Baldi
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Una volta Dio ha spiegato alla gente tramite un profeta i
principi dell’alimentazione: “… Ecco, vi ho dato tutte le erbe che esistono
sulla terra e che danno semi, e tutti gli alberi che danno frutti e semi —
questi vi serviranno di nutrimento”. Il comandamento è stato scritto nella
Bibbia ebrea (Genesi, 1:29). Più tardi Egli ha aggiunto tramite un altro profeta:
mangiate tutto, “… però non mangiate carne con la sua anima e con il suo sangue“
(Genesi, 9:1-4). Che voleva dire con questa frase? Si trattava proprio
dell’alimentazione non carnivora : mangiate tutte le piante commestibili, latte,
uova, però non ammazzate gli animali nei corpi dei quali vedete il sangue.
Ed, allora, cosa hanno escogitato gli astuti giudei che si
davano al vizio della gola e che hanno ricevuto questo comandamento? Hanno
cominciato a far uscire il sangue degli animali che ammazzavano e mangiare la
loro carne.., che in questo modo era senza il sangue. Hanno fatto finta di aver
capito che l’anima animale è proprio il sangue… Più tardi anche i golosi
“cristiani” sono ricorsi allo stesso trucco per abbindolare Dio e, molto
semplicemente, non hanno incluso nel Nuovo Testamento le obiezioni di Gesù
Cristo contro ciò [10,18]…
Il vero cristianesimo, però è lo Studio dell’Amore. E’
mai possibile che definirsi cristiani sia compatibile col far soffrire altri
esseri, solo per soddisfare le proprie passioni carnali?
I veri cristiani non sono coloro che si fanno battezzare
formalmente senza intenzione di seguire lo Studio di Gesù Cristo. Ancora
di meno lo sono coloro che, chissà perché, sono stati battezzati da bambini. E
neppure coloro che portano le croci sul collo sono cristiani. Le croci le
portano i crociati, nevvero?
I veri cristiani sono coloro che seguono lo studio di Dio
come ci viene dato da Gesù Cristo ed altri Messia, Avatar, Cristo. Brevemente,
la sua essenza può essere espressa in tre frasi:
1. Dio è Amore.
2. Dobbiamo affluire in Lui in modo da diventare una parte di
Lui, per arricchirLo con noi.
3. Per realizzarlo, anche noi dobbiamo diventare Amore, come Lui.
Coloro che non seguono questo Studio, non hanno nessun
diritto di chiamarsi cristiani. Non sono nient’altro che i travisatori, sono
“cristiani” tra virgolette.
… In questa mia vita sono nato e cresciuto in una famiglia di
comunisti-atei, nella quale non si pensava nemmeno né al peccato, né alla
commiserazione, come in quasi tutte le famiglie “sovietiche”. Fin dall’infanzia
mangiavo carne e pesce: si usava così. Sono persino diventato un pescatore ed un
cacciatore e, senza rimorsi, ammazzavo e facevo soffrire gli animali, non
pensando neanche che oltre a me qualcun’altro poteva patire il dolore.
Mentre ero collaboratore scientifico da molti anni presso un
istituto di ricerche scientifiche, per la prima volta ho cominciato a pensare al
mio diritto di ammazzare gli animali. Però ho subito trovato una giustificazione
per me: non possiamo vivere non mangiando carne e pesce, quindi, oggettivamente
ho il mio diritto di procurarmi questo “cibo” per conto mio e non con le mani
degli altri, visto che sono capace di farlo.
Poi un giorno è successo questo: ero senza il mio fucile e mi
sono avvicinato alla sponda di un lago. Ho fatto scappare una famiglia d’anatre:
una madre ed una decina di anatroccoli che non sapevano ancora volare. Si sono
allontanati tutti a nuoto dalla sponda e, in un gruppo molto stretto ed unito,
stretti uno all’altro, si sono messi a nuotare verso un isolotto che si trovava
ad una cinquantina di metri di distanza. Sull’isolotto si era nascosto un
cacciatore che non conoscevo. Quando le anatre si sono avvicinate all’isolotto,
lui con due fucilate le ha ammazzate tutte…
In quel momento, per prima volta, ho percepito la morte delle
vittime di questo crudele divertimento — caccia — come un dramma. Il mio
sconcerto si è aggravato con il fatto che sono stato proprio io la causa della
loro morte, avendole fatte scappare senza intenzione. Ho subito notato una
contraddizione: se fossi stato io ad ammazzarle, non avrei provato sofferenza!
Sarei stato contento della buona fortuna e dei ricchi trofei di caccia!..
Poi, un giorno, ho avuto occasione di viaggiare in Carelia in un
autobus insieme con gli operai di un’azienda di silvicoltura. Essi, finito il
lavoro, avevano bevuto vodka ed andavano alla pesca notturna che consiste
nell’arpionare i pesci alla luce di un faro. Però, durante il viaggio, uno di
loro d’improvviso si è “commosso” e si è messo a riflettere ad alta voce: “Com’è
possibile arpionare un pesce vivo?! Vivo! Con un arpione!”. Tutto commosso, ha
ripetuto parecchie volte le stesse frasi, rivolgendo la domanda sia a se stesso
sia ai suoi compagni. Era evidente che stava per illuminarsi…
Però i suoi compagni sorridevano soltanto, senza dir niente:
capita, se uno ha bevuto un po’ troppo…
Allora, non avendo supporto da parte loro, d’improvviso si è
vergognato della propria “debolezza” ed ha esclamato: “Sì! Andiamo ad arpionare
i pesci vivi!”. L’argomento è stato tolto dall’ordine del giorno…
Un giorno, mentre cacciavo anatre su un lago, ne ho ferita una.
Ansioso di ammazzarla, sparavo un colpo dopo l’altro, però l’anatra, quando
vedeva gli spari, riusciva sempre a fare un tuffo prima che la raggiungessero i
pallini. Allora ho giocato d’astuzia: dirigendo la mia barca, l'ho spinta in un
bassofondo, dove non poteva tuffarsi. Essa l’ha capito e si è arresa, ma io
sparavo contro di lei, un colpo dietro l’altro, centrandola sempre, ed ogni
volta i pallini trafiggevano il suo corpicino; tutta ferita, con le ali
fratturate, gridava d’orrore e di dolore, non essendo più in grado di potersi
salvare. Le sue grida e lamenti, forse, come i lamenti di tutti quegli innocenti
che sono crudelmente ammazzati, avevano il seguente significato: “Perché?! Non
ho fatto niente di male né a te, né ad altri! Abbi pietà! Perché mi fai provare
un dolore così tremendo?”. Invece io mi avvicinavo con la barca, prendevo la
mira e sparavo, e sparavo…, però essa non moriva mai. Solamente quando mi sono
avvicinato ancora di più, con il successivo sparo l’ho decapitata.
Dopo di ciò abbiamo mangiato il suo corpo crivellato, però,
quella volta, non ho provato il piacere del gusto(nel mangiarla)…
La mia ultima caccia è stata quella all’alce. I bracconieri
hanno perseguitato un alce femmina fino alla linea dei fucilieri, i quali le
hanno sparato e l’hanno ferita. Essa si è lanciata verso la linea dei
bracconieri. Anch’essi hanno cominciato a sparare. Due mie pallottole hanno
spezzato la sua colonna vertebrale. Dopo di ciò altri cacciatori sparavano
ancora. Mi ricordo che un cacciatore, al sentire tanti spari, è andato in estasi
ed ha esclamato con entusiasmo: “Che musica!!!”. Infine l’alce è caduta.
Quando mi sono avvicinato, non respirava più. Però i cacciatori
hanno raccontato che, dopo essere caduta, essa è avanzata col ventre a terra
ancora per una cinquantina di metri, lasciando sulla neve una lunga traccia di
sangue. Lo raccontavano ridendo, contenti della buona riuscita. In nessun’anima
si sentiva compassione…
Eppure anch’io ho sparato, pensando alla carne e non al dolore
di questo bellissimo animale…
Da quel momento ho smesso. Ho persino venduto il fucile.
… Più tardi, quando ho incontrato un uomo da me molto stimato,
che, per la prima volta, mi ha seriamente parlato di Dio e che Egli non apprezzi
che ci alimentiamo dei corpi degli animali, ero già, in pratica pronto a
rifiutare completamente questo terribile vizio…
Inoltre, ho studiato la letteratura scientifica sulla fisiologia
dell’alimentazione e mi sono convinto che i corpi animali non contengono
componenti alimentari necessari all’uomo che non siano già presenti anche nei
prodotti vegetali, nel latte e latticini e nelle uova. Nel latte e nelle uova ci
sono tutti gli amminoacidi “insostituibili” — i componenti importantissimi delle
proteine. Nutrirsi con carne e pesce risulta, quindi, tutt’altro che necessario.
E’ nient’altro che la più lampante manifestazione del vizio di gola e della
voglia di soddisfare il proprio capriccio del gusto, a prezzo del dolore e della
morte degli altri!
E che nessuno cerchi giustificazione per se, dicendo: non sono
io che ammazzo, ammazzano “loro”, io mangio soltanto. No, “loro” ammazzano per
noi. Siamo i complici degli assassini degli esseri innocenti, i quali sono stati
incarnati non per essere ammazzati da noi, ma per passare ulteriori tappe della
propria evoluzione nei corpi dati da Dio. In quei corpi ci sono anime come le
nostre, però più giovani — sono ancora come bambini…
… Ho ammazzato moltissimi animali.
Da bambino ero abituato ad innescare i vermi vivi all’amo. A
quel tempo non mi veniva in mente di sentirmi al posto di ognuno di loro… Ed i
pesci soffrivano, attaccati agli ami.
“I pesci non si addormentano”, così i crudeli genitori consolano
i loro figli che provano pietà per pesciolini morenti. Ogni pesce, quando muore,
prova orrore, dolore per le ferite e i tormenti della soffocazione…
Più tardi ho cominciato a sparare contro uccelli ed animali — i
bersagli vivi.
Poi sono diventato l’ecologo-zoologo, e per mia mano sono morti
migliaia d’animali — non già per il cibo, ma per “le ricerche scientifiche”…
Più tardi, lavorando in campo medico, tagliavo ed ammazzavo
ratti, conigli, questi morbidi e teneri animaletti…
Quando, infine, mi si sono aperti gli occhi, d’improvviso mi
sono reso conto di tutto il loro dolore… Mi pentivo, chiedevo il loro perdono…
Però, pare che la mia penitenza non sia stata sufficiente per implorare il
perdono di tutti gli orrori che ho causato loro…
Quando, anni dopo, io, non avendo la possibilità di opporre
resistenza, d’improvviso, senza un’apparente causa esterna, sono stato assalito
da un primitivo alto due metri, ed il mio corpo è stato mortalmente storpiato,
quasi morendo dal tremendo dolore, rimasi perplesso: perché? — non ho fatto del
male a nessuno…(pensavo)
Magari, un giorno, nelle future vite terrestri, anche il killer
e tutti i partecipanti della banda, moriranno tra le sofferenze e, gemendo si
chiederanno: perché…?!
… Spesso le persone che prima non si rompevano la testa su cosa
mangiavano, al sentire la predica della commiserazione ed avendola approvata,
domanderanno: che cosa si può mangiare se non pesce e carne?! Parliamo, quindi,
in breve dei principi generali dell’alimentazione.
Come prima regola, nella nostra alimentazione quotidiana, è bene
disporre di cinque gruppi di sostanze alimentari: proteine, grassi, carboidrati,
vitamine, microelementi (oligoelementi). Le diete intenzionalmente impoverite,
tra cui le “monodiete” (alimentazione di un solo prodotto come, solo riso, solo
grano germogliato, solo avena, solo mele, ecc…), sono utilizzate a scopi
curativi, però non devono durare troppo a lungo. Così, dopo aver consultato uno
specialista, possiamo attenerci a tale dieta per 1, 3, 7 giorni, per 1 — 1,5
mesi — dipende da quanto grave è la malattia e dalla tattica di cura.
Come mezzo curativo e depurativo, anche il digiuno completo può
essere d’aiuto (bevendo obbligatoriamente l’acqua!), come massimo, per tre
giorni interi. Se si desidera praticare il digiuno per un tempo più lungo, lo si
può fare solamente sotto il controllo di uno specialista di digiuni curativi.
Dal digiuno si esce gradualmente e le prime volte è meglio nutrirsi di succhi e
frutta, escludendo completamente il sale per qualche giorno, altrimenti si
possono gonfiare i tessuti del corpo.
Proteine, grassi e carboidrati si trovano praticamente in quasi
tutti i prodotti naturali: latte, cereali, tutte le verdure, ecc.., però in
proporzioni differenti; conformemente a ciò, si usa suddividere i prodotti
alimentari in “proteine”, “carboidrati” e “grassi (o lipidi)”.
I prodotti “proteici” sono: latte e latticini, ricotta,
formaggio, uova, noci e nocciole, funghi, soia, piselli, fagioli, fave. Le
proteine sono diverse, cioè sono composte di vari amminoacidi. Gli amminoacidi
si dividono in quelli “sostituibili” (sono necessari all’organismo dell’uomo,
però sono prodotti anche dall’organismo stesso) e “non sostituibili” (pure
questi sono necessari, però di solito non sono prodotti dall’organismo dell’uomo
e, quindi, devono essere forniti insieme dal cibo).
Quindi, i più pregiati, nel fornire proteine all’organismo, sono
i prodotti che contengono la gamma completa degli amminoacidi “non
sostituibili”. Sono il latte e le uova. Quando si utilizzano il latte e le uova,
si garantisce la giusta qualità d’alimentazione, dal punto di vista del
contenuto proteico. Se mancano i latticini e le uova, bisogna cercare di
integrare con altri prodotti, specialmente quelli che fanno parte del gruppo
delle “proteine”.
Nello stesso tempo, vale la pena considerare che una gran
quantità di leguminose provoca abbondante formazione di gas nell’intestino. Lo
stesso effetto è prodotto dall’orzo, la segale e, negli adulti, il latte (ma non
la ricotta ed il formaggio). In tali casi è meglio prendere il latte di sera, a
piccole quantità, non combinandolo con altri prodotti; in questi casi il latte
quagliato è più digeribile.
Il gas può formarsi anche quando si mangiano insieme grandi
quantità di proteine oppure grassi, abbinati con i dolci.
Le uova ed i cibi grassi non si devono mangiare prima di andare
a letto, poiché questi prodotti rimanendo nello stomaco a lungo, durante il
sonno notturno fanno procedere a fatica la digestione nello stomaco (al
contrario della digestione nell’intestino). Allora il cibo può restare non
digerito per tutta la notte nello stomaco, nel quale si riprodurranno i microbi
e s’infiammeranno le pareti, trasmettendo l’infiammazione anche all’intestino.
Un discorso a parte va fatto sull’alimentazione a base d’uova.
Si afferma che le uova non si possono mangiare per ragioni
etiche: dalle uova potevano uscire pulcini! Però dalle uova prodotte negli
stabilimenti avicoli non possono uscire pulcini in nessun modo. La gallina
domestica è di una specie biologica unica (ottenuta dall’uomo mediante
selezione); le femmine di questa specie sono capaci di fare uova non fecondate,
cioè senza la partecipazione dei galli. Da queste uova non possono uscire i
pulcini. (Presso gli stabilimenti avicoli, i galli sono accoppiati con le
galline solo per ottenere le uova che poi vanno alle incubatrici per procreare i
pulcini).
Non ha senso rinunciare a mangiare le uova fecondate: le uova
non covate non hanno ancora un feto e nemmeno un’anima incarnata. Quando sono
bollite o fritte, queste uova non provano né paura, né dolore.
Le uova che mangiamo sono soltanto ovocellule. Se ci si duole
per le ovocellule, allora ci si dovrebbe rattristare molto di più per le
ovocellule perse dall'uomo e non di quelle della gallina! Ogni mestruazione
della donna è una possibilità persa di far nascere una persona! Nessuno
penserebbe però che tutte le donne dovrebbero essere perennemente incinte per
non permettere la morte inutile (passateci la battuta) delle ovocellule!
La seconda obiezione riguardante l’alimentazione a base d’uova
arriva dai fisiologi: affermano che le uova sono sempre causa di
arteriosclerosi, perché contengono molto colesterolo.
Una volta ho avuto occasione di partecipare di persona, ancora
come esperto di laboratorio, agli esperimenti sui ratti dell’accademico
N.N.Anickov — proprio negli esperimenti che hanno permesso di “anatemizzare” le
uova. Io stesso con le mie mani provocavo l’arteriosclerosi nei ratti; però,
questi ultimi erano alimentati non con le uova, ma con colesterolo puro in
polvere miscelato con l’olio. Le dosi di questo colesterolo, chimicamente puro,
erano molto considerevoli: ogni presa si misurava in grammi, non mi ricordo
quante volte al giorno. E tutto questo per un piccolo ratto! Certamente, sorgeva
l’arteriosclerosi, però le dosi di colesterolo erano milioni di volte più alte,
rispetto alle poche uova al giorno dell’uomo!
In realtà, il colesterolo è una sostanza molto importante per
l’uomo, poiché è utilizzato per produrre tutti gli ormoni sessuali — sia della
donna sia dell’uomo.
A proposito, il colesterolo è prodotto anche nei nostri corpi.
Le sue alte concentrazioni sono presenti non solo nelle uova, ma anche nei corpi
degli animali, specialmente nel fegato, cervella e grasso. Gli oli, invece,
sciolgono i depositi di colesterolo nei nostri corpi.
Per trovare la causa dell’arteriosclerosi è meglio chiarire che
di questa malattia non soffre per nulla la gente che non mangia i prodotti
provenienti dai corpi degli animali ammazzati.
I grassi possono essere sia vegetali sia animali. Tra
quest’ultimi vi sono sia il burro sia i grassi presi dai cadaveri degli animali,
che aumentano in modo significativo il rischio di cancro. Ciò, però, non
riguarda il burro.
Sono utili oli e burro. Gli oli contengono la vitamina E, e
sciolgono il colesterolo depositato, qualora ve ne fosse, mentre il burro è
ricco di vitamine A e D.
Sarebbe meglio scaldare e friggere il cibo con il burro, poiché
gli oli scaldati in presenza dell’ossigeno si ossidano formando sostanze nocive.
Quanto più liquido è l’olio, tanto più rapidamente si ossida.
Ci sono in vendita anche le margarine — miscele di vari grassi.
Se si pensa di utilizzarle, è meglio controllarne gli ingredienti sull’imballo.
Il gruppo dei carboidrici è composto da tutta la verdura,
frutta, bacche, cereali, marmellata, miele… I corpi vegetali ed i cereali sono
ricchi di cellulosa, molto importante per il funzionamento regolare
dell’intestino, ricchi di vitamine (specialmente C e gruppo B), mentre gli
zuccheri danno anche l’energia utilizzabile rapidamente dall’organismo.
Oramai è risaputo che le vitamine del gruppo B, così necessarie
all’organismo, si trovano nel pane. Però è bene sapere che il pane di farina di
primo velo quasi non le contiene, e non contiene nemmeno proteine. Molto più
utile è il pane di farina di macinatura grossa oppure quello con crusca.
Lo stesso vale anche per il riso. E’ meglio il riso non
raffinato, poiché proprio questa qualità contiene molte vitamine del gruppo B,
nonché proteine.
Delle vitamine abbiamo già parlato molto. Vorrei solo
aggiungere, che quando mangiamo latte, uova, burro, olio, pane (integrale),
cereali, carota, verdura, frutta fresca e bacche, siamo completamente
approvvigionati di tutte le vitamine necessarie. Se dovesse sorgere qualche
dubbio in merito, oppure fosse necessaria qualche prescrizione medica specifica,
si possono acquistare in farmacia multivitamine o la combinazione di certe
vitamine, a seconda della raccomandazione del medico.
Tra le altre vitamine, la vitamina C è degna di speciale
attenzione. Essa è importante per mantenere la capacità di resistenza
dell’organismo. In particolare, aiuta in caso di raffreddore. Però la vitamina C
non è termo-resistente, quindi, le tisane di erbe, foglie acicolari oppure rosa
selvatica si preparano senza la bollitura. Moltissima vitamina C si trova anche
nell’aglio e nell’ortica.
L’alimentazione variata che include sia il latte, sia i funghi,
sia molti altri alimenti, ci approvvigiona di oligoelementi. Però il prodotto
più ricco di oligoelementi, che garantisce tutta la gamma di queste sostanze, è
la lattuga di mare, disponibile sotto forma di conserve o secca. Ma a volte è
sufficiente aggiungere nelle pietanze sale marino o l’acqua di mare.
… La vita di colui che ama e conosce la foresta è non solo più
ricca di bellezza, più sana ed utile, dal punto di vista della crescita
spirituale, ma è anche molto meno costosa! Certamente, per il periodo invernale
un conoscitore della foresta preparerà marmellate e miele di fiori fatto in casa
(sciroppo), seccherà erbe buonissime per preparare tisane al posto del tè; anche
i funghi, in modo particolare, saranno utili.
I funghi fritti o lessi sono buonissimi, però non si assimilano
bene, poiché i nostri fermenti digestivi dissolvono con fatica la membrana delle
loro cellule. Neanche l’essiccazione preliminare dei funghi migliora la
situazione. Però la lunga azione dell’acido acetico o lattico (la preparazione
sott’aceto o fermentazione (in salamoia)) dissolve le membrane delle cellule ed,
allora, i funghi sono assimilati alla perfezione.
I funghi in salamoia sotto un peso si possono tenere in un
appartamento in città; bisogna solo togliere periodicamente (una volta alla
settimana) la muffa dalla superficie del liquido. Non cercate, però, di far
fermentare i chiodini da soli: essi fermentando non producono l’acido lattico,
quindi, risultano non buoni. I chiodini si possono aggiungere in un recipiente
con altri funghi fermentati oppure conservare con aceto e sale.
* * *
Essenziale, per una corretta alimentazione, è osservare il
principio etico fondamentale di non arrecare danno. Solo coloro nei quali
si è sviluppata la compassione del dolore altrui, avranno progressi sulla Via
spirituale, perché Dio permetterà di avvicinarsi alla Sua Sede solamente a
coloro che sono riusciti a realizzare in se stessi il principio dell’AMORE.
Tale modo di vivere insegnava ancora nell’antica Cina il Maestro
Divino Juan-Di. La stessa cosa insegnavano Pitagora,
Gautama Buddha, e poi
Gesù Cristo [10,14,18].
(Gesù ha fatto qualche eccezione solamente quando era tra i pescatori e folle di
popolani, nutrendoli di pesci). La stessa cosa Dio insegnava ed insegna tramite
Babaji e
Sathya Sai Baba [10,14,18,19,42-51,58,60,61].
Le parole di Dio stesso nel Corano sembrano essere in
contraddizione con questa Sua opinione. Dobbiamo però capire che, negli anni di
formazione dell’Islam in mezzo alle guerre quasi continue, la situazione non era
tale da introdurre a viva forza nell’ambiente degli allevatori di bestiame,
abitanti dei deserti, un modo di alimentazione del tutto nuovo per loro. A
quell’epoca Dio, che dirigeva l’attività del profeta Maometto, aveva un altro
scopo: introdurre in quella regione della Terra una religione monoteistica.
Soltanto dopo, quando l’islam si è stabilito solidamente, i musulmani hanno
avuto la possibilità di pensare al lato etico dell’alimentazione.
Per i casi in cui dovesse essere trascurata l’etica
dell’alimentazione, Dio ha previsto i meccanismi di sviluppo delle malattie.
Così, nei vasi sanguigni, pelle, cartilagine gradualmente si
depositano i sali dell’acido urico, i quali sono forniti maggiormente con i
piatti di carne e di pesce. Questa malattia si chiama gotta, e si manifesta nel
peggioramento della memoria, mal di testa, sonno turbato, riduzione della
funzione sessuale, dolori muscolari ed articolari. La necessità di rimuovere lo
stato di malessere nel cervello porta al fumo ed all’alcolismo.
Bisogna considerare anche l’aspetto energetico di tale
alimentazione: i
chakra ed i meridiani sono intasati dalle energie cadaveriche, e tutto ciò
peggiora l’approvvigionamento di bio-energie a molti organi, favorendo
l’insorgere del cancro. Queste energie colpiscono l’apparato digerente, quindi
sorgono acute infiammazioni croniche ed ulcere. Le stesse energie portano
all’aggressività. L’energia della coscienza di tali persone diventa più
grossolana, ed esse risultano incapaci di raffinare la propria coscienza.
Le affermazioni ben note che solo carne e pesce contengono
proteine di pieno valore, come abbiamo già discusso, sono basate sul nulla e
rivelano ignoranza in campo medico, perché la gamma completa degli amminoacidi
(le parti integranti delle proteine) indispensabili all’uomo si trova nelle uova
e nel latte.
Coloro, che smettono di mangiare i prodotti provenienti dai
corpi degli animali uccisi, subito incominciano a stare meglio, guariscono; e
ciò è la migliore conferma della correttezza nell’alimentarsi senza questi
prodotti. conferma della correttezza nell’alimentarsi senza questi prodotti.
Contemporaneamente aumenta la capacità lavorativa (in tutte le sue forme).
Vorrei sottolineare, che le persone che si danno al vizio della
gola e mangiano i corpi degli animali ammazzati, devono esser pronte a non
offendersi poi del proprio dolore. Sì, così Dio c’insegna ad amare. E’ la
rivelazione della “legge karmica”: chi non prende in considerazione il dolore
altrui, dovrà imparare la compassione attraverso il proprio dolore.
Per quanto riguarda i prodotti alimentari “puliti” (piante,
latte e latticini, uova), l’approccio corretto, dal punto di vista etico,
consiste nel trattarli con cura e con rispetto. Non devono andare a male
inutilmente.
Si deve anche rinunciare a consumare eccessive quantità di sale
da cucina, a bere alcolici i quali in nessun modo agevolano l’avvicinarsi alla
Perfezione. E’ bene smettere di prendere regolarmente bevande che contengono
caffeina (caffè, cacao, tè), friggere con gli oli. E, certamente, in nessun modo,
bisogna bere l’urina, la quale ultimamente è diventata un prodotto alimentare di
moda in Russia. Se l’urina viene bevuta regolarmente, s’intossica il cervello,
il che provoca turbe psichiche [9].
Che cosa allora dobbiamo mangiare? Come si fa a comporre la
giusta dose alimentare per noi e per le nostre famiglie? Certamente, ognuno ha i
suoi gusti, le sue abitudini alimentari. Io personalmente per tutto il periodo
della mia formazione spirituale, come base mangiavo tre prodotti: riso, uova,
pomodori (freschi oppure in forma di sughi); per di più, aggiungevo funghi,
verdura, patate, carote, pane di grano, marmellate, bacche, burro, olio,
formaggio, ecc. Tale dieta è nutriente e dà sufficiente energia per qualsiasi
tipo di lavoro, incluso quello meditativo. Solamente sui supremi gradi
dell’ascensione spirituale sono stato costretto a rifiutare le uova: l’energia
che davano non permetteva di lavorare nella Sede del Creatore.
Un ultimo consiglio: non dovete pensare tropo al cibo! Una volta
rifiutata l’alimentazione errata, dovete stabilire un nuovo “algoritmo”, e poi
pensate a Dio, alla vostra Via verso di Lui, incluso il vostro servizio a Lui.
Evitate l’errore che fanno tante persone che concentrano quasi tutta la loro
attenzione solamente sulle “regole dell’alimentazione pulita”, dimenticando
nello stesso tempo cose, senza dubbio, più importanti.
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